fermata obbligatoria

In collaborazione con: 
Serendippo, T-PER, URBAN CENTER, Comune di Bologna, l’AltraBabele, Ozono Factory 

Fermata Obbligatoria è una mostra fotografica, una narrazione della quotidianità della città di Bologna. Organizzato da Serendippo Uno in collaborazione con TPER, URBAN CENTER BOLOGNA e con il patrocinio del Comune di Bologna Iperbole Rete Civica, il progetto ha coinvolto, oltre a Checkpoint Charly, l’AltraBabele e Ozono Factory.

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il progetto

All’angolo tra via Lame e via Marconi a Bologna sorge un’ex-biglietteria dell’azienda di trasporti cittadina, la Tper. Dopo lo spostamento degli uffici pochi metri più in là, la struttura ha perso la sua funzione primaria, rimanendo però un elemento del paesaggio urbano inconfondibile. 
Il progetto di intervento site specific è nato da una mappatura in 3D della biglietteria, per proseguire verso un’indagine sulla città, in particolare quella caotica e popolata del centro storico.

l’intervento

La quotidianità di una città, la sua politica, i commerci, il suo modo di fare culture, la sua rappresentazione sono frutto di uno scambio costante tra luoghi e persone, vicoli degradati e piazze maestose, tra nativi, migranti, seconde generazioni; tra portici, palazzi medioevali e muri scrostati. Mercati, negozi che si fanno abitazioni di nuovi cittadini. Fermata Obbligatoria rappresenta la città nel suo farsi quotidiano in modo ironico, cinico, razionale e visionario; mette in scena Bologna attraverso occhi che riflettono esigenze di confronto e di scambio; e prova a farsi tramite delle pulsioni naturali, dei desideri e delle esigenze di chi vive, costruisce e attraversa la città.
Fermata Obbligatoria è una riflessione sul rapporto complesso, imprescindibile, tra identità e città: due entità corporee, collettive, materiche e astratte.

la realizzazione

Le immagini così pensate sono state poi applicate sulla struttura.

“Una città è fatta soprattutto dei corpi che la abitano ma spesso vive di una frenesia di attraversamenti distratti, come una scenografia muta e orizzontale. Fermata obbligatoria parla invece di uno smarrimento attento. Funzionando come uno specchio, offre suggerimenti per imparare a perdersi ed esercitare una deriva dello sguardo aperta allo stupore”